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Alessandro Barbero

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  • La Lista della Spesa - Alessandro Barbero

    La Lista della Spesa - Alessandro Barbero

    La lista del molibdeno era l'elenco di richieste di materie prime e di materiali bellici che Benito Mussolini inviò alla Germania di Adolf Hitler come condizione per poter partecipare, nel giro di pochi mesi, alla seconda guerra mondiale. Il 25 agosto 1939, a pochi giorni dall’inizio dell’attacco alla Polonia, Hitler inviò una lettera a Mussolini chiedendo di quali materiali l’Italia avesse bisogno per poter entrare in guerra a fianco della Germania nel caso in cui il Reich avesse invaso la Polonia. Nella mattinata del 26 agosto 1939 a Palazzo Venezia fu indetta una riunione d’urgenza con la presenza di tutti i generali delle forze armate e i principali gerarchi fascisti tra cui Galeazzo Ciano e lo stesso Mussolini. La risposta che venne elaborata rasentò l’assurdo. Mussolini infatti nel pomeriggio inviò a Hitler una lunghissima lista di materiali, impossibile da soddisfare. La lettera prese il nome di “Lista del molibdeno” per via delle 600 tonnellate di Molibdeno che sarebbe dovuto servire per la produzione di aerei e missili. Appare chiaro che la lista sia estremamente e volutamente sproporzionata. Lo storico Bocca scrisse che per soddisfare tutte le richieste di Mussolini sarebbero serviti 17000 treni da 50 vagoni ciascuno. La risposta di Mussolini fu dunque una apparente provocazione atta a manifestare la propria insofferenza per un’entrata in guerra prematura a causa di una disorganizzazione pressochè totale delle forze armate e dell’intero apparato statale. Sempre Giorgio Bocca commentò che la richiesta di Hitler fu interpretata dagli italiani come: “l’ancora di salvezza cui la furberia italiana si attacca senza ritegno e senza stile.” Un goffo tentativo di scansare gli obblighi del Patto D’Acciaio firmato il 22 maggio 1939 tra l’Italia e la Germania e che avrebbe dovuto quindi portare l’Italia in guerra al fianco della Germania nazista in caso di attacco alla Polonia. Mussolini appare risoluto nel difendere la propria linea, auspicando un intervento di Hitler in suo aiuto come richiesto nella Lista del Molibdeno anche se, in verità, è assolutamente sicuro che la Germania non possa soddisfare queste richieste. Mussolini infatti aumentò volontariamente del 220% le cifre che i propri analisti e generali militari gli avevano portato sul piatto durante la compilazione della lista arrivando quindi a chiedere delle cifre assolutamente spropositate rispetto alle reali necessità italiane. Mussolini scrive a Hitler che in caso contrario, cioè in caso di mancato sostegno, l’intervento dell’Italia avrebbe richiesto sacrifici enormi al popolo italiano e avrebbe compromesso addirittura l’intera causa dell’asse. Mussolini infine ricorda a Hitler che qualora fosse necessario l’Italia sarebbe stata a disposizione per eventuali colloqui diplomatici nel tentativo di trovare una soluzione sul terreno politico. Una soluzione che appena 6 giorni dopo non fu più percorribile poiché dopo l’Incidente di Gleiwitz la Germania nazista attaccò la Polonia dando inizio alla seconda guerra mondiale il 1 settembre 1939. La Lista del Molibdeno fu consegnata dall’ambasciatore italiano a Berlino, Bernardo Attolico, a Joachim von Ribbentrop affinchè fosse trasmessa a Hitler, sottolineando come il materiale dovesse essere inviato nel più breve tempo possibile all’Italia. Hitler, appreso il contenuto delle lettera ebbe uno scatto d’ira, condannando il gesto di Mussolini e definendo l’Italia come una sorta di “voltagabbana” facendo riferimento a ciò che successe nel 1914 quando l’Italia con la sua dichiarazione di neutralità si era chiamata inizialmente fuori dalla prima guerra mondiale.

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